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Psicoterapia familiare

Psicoterapia familiare

E’ la psicoterapia d’elezione quando il disagio psichico è agito da un bambino a da un adolescente.
Il coinvolgimento della famiglia consente allo psicoterapeuta di osservare le dinamiche familiari e di dare di conseguenza un significato alla patologia espressa.
E’ l’approccio imprescindibile soprattutto nelle psicopatologie gravi come l’anoressia nervosa o la bulimia, o nei casi di tentativi di suicidio.
Le gravi forme di Depressione, o di Disturbo di Personalità negli adolescenti o nei giovani adulti, si avvantaggiano di questa modalità terapeutica che consente a tutta la famiglia un cambiamento evolutivo e una maggiore comprensione reciproca.
La psicoterapia familiare si avvale della prospettiva sistemico-relazionale che prende le mosse da un profondo processo maturativo delle scienze sociali, avvenuto a cavallo degli anni 50.
Nucleo centrale del cambiamento è il passaggio dalla causalità lineare alla causalità circolare: il concetto di causalità circolare cambia il modo di intendere il disagio psichico e da modo di intervenire in modo più efficace nella cura.
Cosa è brevemente la causalità circolare?
E’ la concatenazione della causalità semplice, lineare, rispetto alla quale costituisce un ordine superiore.
Il fuoco dell’attenzione non è più concentrato quindi sul disagio intrapsichico o sul comportamento sintomatico del paziente, ma viene data nuova rilevanza alle interazioni tra i membri della famiglia, ai modelli di comportamento familiari, allo stile della comunicazione, alle relazioni interpersonali.
Il coinvolgimento della famiglia nel percorso di cura consente allo psicoterapeuta una più chiara lettura del disagio portato dal paziente.
Comportamenti, vissuti emotivi, percezioni, tutto quello che può arrivare di imperscrutabile e confuso al membro di una famiglia, può diventare carico di significati nella stanza di terapia familiare.
La confusione genera la psicopatologia, la chiarezza aiuta a superare il blocco psichico che il sintomo determina.
L’osservazione diretta delle dinamiche familiare consente allo psicoterapeuta di operare un intervento che, oltre a far chiarezza, facilita la sperimentazione di nuovi comportamenti.
E’ nell’accettazione di ogni comportamento e di ogni vissuto emotivo, anche quelli che la famiglia considera negativi, che lo psicoterapeuta trova la chiave di volta del cambiamento.
I risentimenti, i rancori, il dolore portato nella stanza di terapia possono esser resi visibili e intellegibili, fuori da ogni ottica di colpevolizzazione.
L’empatia e l’accettazione che il terapeuta veicola alla famiglia, consente un incoraggiamento di nuove modalità comportamentali di preludio ad una evoluzione del paziente, ed anche della famiglia stessa.

Lo psicoterapeuta lavora per ottenere questi risultati:

  • risoluzione dei conflitti familiari
  • relazioni familiari supportive
  • comunicazione chiara
  • sperimentazione di nuovi modelli comportamentali
  • superamento del blocco evolutivo che la patologia determina